7.14.2012

Sulle violenze dell’11 luglio a Madrid

La CNT condanna l’azione violenta della polizia nelle manifestazioni a sostegno dei minatori.

La CNT condanna e denuncia pubblicamente i fatti del giorno 11 durante le mobilitazioni del mattino e della sera a sostegno dei minatori conclusesi con decine di arresti di attivisti di sinistra, e molti feriti e contusi.



Significativamente, proprio mentre il governo approva ulteriori e gravose misure di taglio alla “spesa” pubblica, che stanno diventando, di gran lunga, le più dure mai applicate, a memoria d’uomo, ostenta il proprio concetto di “democrazia” con un eccessivo uso della forza contro i manifestanti che si trovavano nelle vicinanze del Ministero dell’Industria. Questo evento di massa, in piena giornata lavorativa, ha avuto una vasta eco ed un grande riconoscimento delle organizzazioni militanti nella capitale, a prescindere dall’apprezzamento – piuttosto blando – della direzione del CCOO e UGT, che hanno organizzato l’evento a fini speculativi di cura della propria immagine, e si è trasformato in un atto d’accusa contro il governo repressivo di Rayoj.

La polizia in tenuta antisommossa ha intrapreso – in una carica sanguinosa – una vera e propria aggressione violenta e indiscriminata contro molti dei partecipanti, senza alcuna logica apparente. Di fronte alla gravità della questione va osservato che il popolo di base di tutti i sindacati e i gruppi sociali coinvolti, loro malgrado, nelle violenze gratuite operate dalla polizia hanno mostrato un cameratismo inedito durante le due cariche della polizia e si sono, vicendevolmente, supportati per resistere e respingere l’attacco.

Abbiamo sempre criticato la passività mostrata dalle CCOO e dall’UGT che, in momenti come questi, non hanno il coraggio di prendere atto di quanto sta accadendo intorno a loro e di reagire di conseguenza.

Siamo rattristati nel vedere quante persone che rappresentano la base di queste organizzazioni stiano, oggi, sperimentando le stesse forme di repressione utilizzate nei confronti dei nostri compagni, dei minatori e delle famiglie che erano presenti in segno di solidarietà e sostegno alla lotta dei minatori e che sono stati arrestati e calunniati, dai media, con l’accusa di essere “antisociali e violenti” tout court.

Il livello di smobilitazione e di assuefazione sociale che abbiamo raggiunto, in Spagna, a causa dell’accondiscendenza dei dirigenti sindacali di Stato, più il disprezzo che queste organizzazioni nutrono verso i detenuti colpevoli solo di rivendicare il diritto ad un lavoro dignitoso, mostrano un quadro desolato del presente, palesando il ruolo di complicità con i poteri dello Stato che – tali “dirigenti” – stanno esercitando.

La CNT è preoccupata per la situazione di “rappresaglia sociale” che si sta sviluppando nel paese e – nei limiti dei propri mezzi e delle proprie forze – si adopererà per la solidarietà nei confronti delle vittime della repressione. Chiediamo solo a coloro che – senza alcuna prospettiva sociale – hanno organizzato un evento solo per motivazioni propagandistiche, che abbiano la decenza di assumersi le proprie responsabilità di fronte ai propri iscritti e simpatizzanti, perché altrimenti, la paura che infonde la violenza statale unitamente alla palese inefficienza dei sindacati tradizionali si insinueranno in seno alla classe operaia ed inficeranno ogni prospettiva di mobilitazione ed organizzazione contro il sistema di frantumazione sociale che stiamo vivendo.
L
a CNT solidarizza con gli arrestati e i feriti dell’11 luglio.
La lotta è l’unico modo per uscire dalla crisi!


Segretariato permanente del Comitato Confederale, CNT-AIT

http://senzapatria.bloog.it/ 

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